Lo so ognuno ha la sua ricetta!
Paese che vai usanza che trovi.
Ogni regione ha la sua tradizione.
Ogni provincia ne ha una che varia dalla provincia limitrofa.
Ogni paese personalizza la sua.
Ogni famiglia ha la sua ricetta segreta e.... per ogni signora o forno la sua pizza è in assoluto la migliore!
Ebbene la mia pizza pasquale viene chiamata Pizza di Pasqua civitavecchiese. Prende questo nome forse dal fatto che Civitavecchia (il paese della Sambuca Manzi e di quella Molinari) è la cittadina più grande del territorio, o forse perchè questa ricetta è nata proprio qui paese ricco di etnie, dove vi è ben rappresentata ogni regione italiana e se andiamo a guardare in fondo anche ogni provincia.
Civitavecchia è una cittadina sul mare dove da sempre vi è stata la presenza di un porto, sin dai tempi dei romani con il famoso porto di Traiano che molto probabilmente fu eretto sopra un precedente e ben più datato porto etrusco. Ebbene come è andata è andata io so solo che in questi giorni dalle nostre parti non vi è forno, pasticceria, supermercato, mercato o bancarella che non esponga sui banconi la famosa pizza e l'aria delle nostre parti in questi giorni profuma di mare, di primavera ma anche di anice e cannella. La pizza di Pasqua civitavecchiese è una pizza dolce e si può trovare sia nella versione bianca, sia nella versione arricchita di cioccolato rigorosamente fondente. Ma nonostante ciò la mattina di Pasqua per la famosa colazione la si mangia abbinata sia alle uova di cioccolata, sia alle uova sode, sia ad una fetta di lonza che a dell'ottimo salame che può a sua volta essere a grana fine o grossa. A voi la scelta. La si può abbinare ancora ad una buona tazza di caffè, ma anche ad un buon bicchiere di vino rosso.
Ebbene questa è la nostra pizza. La si fa solo ed esclusivamente in questo periodo dell'anno e a proposito penso proprio che in altri periodi non avrebbe lo stesso sapore!
Naturalmente ognuno ha la propria ricetta! Chi ci mette la ricotta, chi invece solamente il burro, altri ancora lo strutto. Cambiano le percentuali, cambiano le dosi e cambia completamente il sapore e il profumo.
Il massimo è cuocerla nel forno a legna e da queste parti, ancora vi sono signore che si riuniscono per aiutarsi nell'impresa.
Si perchè fare queste pizze è un pò un'impresa! Tanto per cominciare non vale la pena mettersi all'opera per una sola pizza per tutta una serie di motivi. Uno: comunque vada qualcuna da regalare la trovi sempre, due: solamente la mattina di Pasqua durante la colazione una verrà fatta fuori, un'altra verrà consumata a pasquetta e poi vuoi che durante queste settimane non ti venga mai a trovare qualcuno? Magari solo per farti gli auguri? Ebbene in questi giorni nelle nostre case si offre solo questa!
Le vecchiette conoscono le ricette quelle buone ed è difficile fartele dare. Poi se te ne danno la ricetta, stai sicura che quando vai la prossima volta a chiedere è cambiata. Vai una terza? Cambia ancora! Qui forse c'è qualcosa che non quadra!
E poi? E poi bisogna star lì e attendere che lievitino! E l'ora della lievitazione è un mistero! C'è chi fa calcoli al tavolino, chi si aiuta con la calcolatrice. Alcune veterane in materia si rifanno all'esperienze passate, c'è addirittura chi guarda le previsioni del tempo, chi ancora le fasi lunari, chi ancora si reca dall'indovina. Ma mai, mai nessun calcolo o previsione saranno azzeccate. Allora vedi queste donnarelle di notte con il fazzoletto in testa correre a bussare alla porta della vicina e a svegliare le amiche per recarsi al forno e fare l'infornata. Chi le cuoce in casa invece si rassegna e durante la notte di tanto in tanto si alza per andare a vedere come procedono le cose!
Ed intanto loro, le pizze se ne stanno lì, relegate in un angolo della casa, in una stanza non soggetta a spifferi o correnti, ben bene al calduccio, riparate da una o più coperte di lana (rigorosamente di lana), sapete quelle di una volta gialline? Ebbene quelle sono le migliori. Oggi come oggi c'è anche chi usa coprirle con del pile, ma non è la stessa cosa! Per mantenerle ancora più calde c’è chi tiene accesi i caloriferi per tutta la notte, chi accende il cammino, chi ancora la stufa. Altri ancora le fanno la borsa dell’acqua calda! Si avete capito bene la borsa dell’acqua calda riempiendo delle bottiglia di plastica con dell’acqua bollente e mettendole tra una teglia e l’altra.
Attente! Ora bisogna cogliere l'attimo perfetto della lievitazione. Se non sono ancora ben lievitate sono guai, se passa troppo tempo sono guai doppi. Ma se sei brava o semplicemente se hai fortuna e riesci a cogliere il momento giusto..... e sei bravo, ma bravo bravo e cuoci correttamente senza indugiare troppo altrimenti si seccheranno all'interno, ma neppure avendo troppa fretta pena un cuore ancora crudo; e se avrai scelto per bene tutti gli ingredienti, li avrai pesati correttamente, se ti avranno dato la ricetta giusta..... ebbene … allora vedrai cosa ti mangerai!
Morale della favola?
Io la pizza me la sono comprata bella e fatta! Poi mi ha chiamato mia madre e mi ha detto che me ne aveva già preparate un paio, sicuramente zia Maria me ne regalerà un'altra... e poi chissà...
intanto vi regalo la ricetta, quella di casa mia!
Con questa ricetta verranno fuori 4, 5 pizze... e io ve la dono così come zia Maria l’ha data a me!
Se vi va... provatela e fatemi sapere!
Comunque questa ricetta qua non la cambierei con nessuna altra... sono anni che la facciamo e ci dà tante soddisfazioni.... e poi la mia pizza è la più buona di tutte!
Pizze di Pasqua civitavecchiese la ricetta di zia Maria
5 uova
325 g di grasso ( per noi burro sciolto)
400 ml di liquore tiepido( Sambuca Molinari o Manzi, e Vermouth)
25 g di anice spezzettato e messo in ammollo dalla sera prima con i liquori
½ litro di latte tiepido
1 kg di zucchero
2 bustine di vanillina
1 bustina e ½ di cannella
La buccia di un arancio e un limone non trattati grattugiati
350 g di cioccolato fondente tritato grossolanamente (facoltativo)
250 g di lievito
2 kg e ½ di farina (in realtà la quantità giusta dipende dalla grandezza delle uova e dall’umidità dell’aria di quel giorno).
La sera preparare un lievitino o biga come la si vuole chiamare mescolando tra di loro, il lievito sbriciolato, 600 g di farina e il latte tiepido. Coprire e lasciare riposare per una notte intera.
Il giorno dopo unire alla biga lo zucchero, il liquore tiepido e poi man mano tutti gli altri ingredienti. lavorare, distribuire l’impasto nelle teglie, coprire bene bene, mantenere per bene al caldo e … buona fortuna!
Ahhh Civitavecchia.. mi piace sempre leggere della storia.. specie se questa prevede anche fasi di abitazione etrusca! :D <3 Che pizza stupenda, una ricetta di tradizione che apprezzo moltissimo, tesoro mio! TVTTTB!
RispondiEliminaA mia cara te lo avevo già detto che avevo origini etrusche! la pizza? buonissima pur nella sua semplicità.... ma lunga a farsi! Un abbraccio forte forte mia cara e a prestissimo!
RispondiEliminaChe ricetta meravigliosa ! Non ho mai preparato questa pizza di Pasqua ! Mi segno la ricetta. Un grosso abbraccio,
RispondiEliminaIncoronata.
La ricetta è meravigliosa ed anche la pizza... un pò lunga da fare.... ma ne vale la pena.... un abbraccio foret forte e a presto
Eliminasono certa che la tua sia la migliore :D
RispondiEliminaE' bellissimo andare in giro per blog cercando ricette di tradizione :D
brava
Cla
Anche io sono andata alla ricerca di ricette tipiche... e ne ho trovate di meravigliose.... grazie della visita mia cara e un abbraccio forte forte e a presto!
EliminaBelle le info interessanti su Civitavecchio e buona la ricetta solo che il liquore piace da matti a me ma a nessuno della famiglia :(( ma prendo nota troppo golosa ciaooo e Buona Pasqua
RispondiEliminaGrazie mia cara sei un tesoro... a me questa pizza piace da matti.... fammi sapere come va!
Eliminabella ricetta, grazie! Un saluto per augurarti Buone feste!
RispondiEliminagrazie mia cara un saluto e tanti tanti auguri anche a voi tutti!
EliminaNon è una pizza, è un parto! XD Mi è piaciuta tantissimo la storia della lievitazione!!! Ci vorrebbe un'incubatrice, che dici? Grazie per la ricetta, Sere, da noi non usa la pizza pasquale, ma queste tradizioni sono bellissime. E se non ci sentiamo più Buona Pasqua a te e a Lolla!
RispondiEliminahttp://fantasyjewellery1.blogspot.it/
Serena ... sei troppo forte!!!! Non ci avevo pensato.... un parto hai ragion! E l'idea dell'incubatrice? FenomenaleEEEEEEEEEEE Ti abbraccio forte e buona Pasqua a te!
EliminaQuante belle tradizioni la nostra bella Italia; grazie Serena della tua ricetta!!!!
RispondiEliminaGrazie a voi amiche mie...ce ne ho messo per farmi dare questa ricetta....ma alla fine l'ho spuntata!!!!
Eliminaquanto mi piacciono queste ricette! La segno, così il prossimo anno potrò farla! Buona Pasqua di cuore cara!
RispondiEliminaGrazie Aria... sei sempre speciale... e buona Pasqua a te e atutti i tuoi cari!
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